Piatto tipico di Sanremo: ecco cosa è la Buiridda

Nel cuore della Riviera ligure, tra le onde che cullano i pescatori e il profumo salmastro dei porticcioli, si cela un tesoro culinario che incanta i palati più esigenti: la Buiridda di Sanremo. Questo piatto tipico della città dei fiori, dalla parola dialettale ligure che significa “pesce in tocchetto”, è un’eccellenza gastronomica che fonde sapientemente le tradizioni marinare con le influenze mediterranee.

La storia della Buiridda affonda le sue radici nel passato, quando le popolazioni costiere si affidavano al mare per il sostentamento quotidiano. Originariamente, questa zuppa di pesce era un piatto orientale che ha trovato fertile terreno nella cucina ligure, diffondendosi poi lungo la costa fino alla Provenza, dove è conosciuta con il nome di “bourride”. Con il tempo, la Buiridda si è radicata nell’identità culinaria di Sanremo, reinterpretata e arricchita dalle tradizioni locali.

Gli ingredienti principali della Buiridda sono i protagonisti del mare: totani, polipi, calamari, pesci azzurri, sapientemente selezionati dai pescatori locali per garantire freschezza e qualità. Questi prelibati frutti del mare vengono cucinati in umido, lentamente, per consentire loro di rilasciare tutti i loro aromi e sapori. L’olio extravergine d’oliva, fondamentale pilastro della cucina ligure, avvolge delicatamente i bocconi di pesce, conferendo loro un sapore avvolgente e autentico.

Ma la magia della Buiridda risiede nei dettagli, nei piccoli tocchi che arricchiscono e esaltano il piatto. I pinoli croccanti aggiungono una nota di consistenza, i capperi salmastri un pizzico di vivacità, mentre i funghi e il prezzemolo fresco donano profumi terrosi e erbacei. Questa sinfonia di sapori, sapientemente orchestrata, si sposa armoniosamente con la delicatezza del pesce, creando un’esperienza gustativa unica e indimenticabile.

Ma la versatilità della Buiridda non si esaurisce qui. Oltre ai protagonisti marini, la ricetta può essere arricchita con l’aggiunta di verdure di stagione, come piselli o carciofi. Un tempo, la scelta tra questi due ingredienti dipendeva dalla disponibilità delle verdure durante l’anno, testimoniando la stretta connessione tra la cucina e il ciclo delle stagioni, ma anche la capacità dei cuochi di adattarsi alle risorse del territorio.

Nel corso dei secoli, la Buiridda ha subito variazioni e adattamenti, ma ha mantenuto intatta la sua essenza: una celebrazione dei sapori del mare e delle tradizioni marinare di Sanremo. Oggi, questo piatto continua a deliziare i commensali, sia nei ristoranti stellati che nelle trattorie di quartiere, unendo le generazioni attraverso il gusto e il piacere della condivisione a tavola.

Ma la Buiridda è molto più di un semplice piatto; è un simbolo di identità e appartenenza per gli abitanti di Sanremo, un legame tangibile con le radici storiche e culturali della città. Ogni assaggio di questa zuppa evoca ricordi di pomeriggi trascorsi sulle banchine del porto, di pescatori che rientrano con le barche cariche di tesori marini, di famiglie riunite intorno a una tavola imbandita di sapori genuini e autentici.

E così, mentre si assapora una calda e profumata porzione di Buiridda di Sanremo, ci si immerge in un viaggio sensoriale attraverso i secoli, tra tradizione e innovazione, tra mare e terra, tra passato e presente. E in quel momento, ci si rende conto che la vera essenza della cucina ligure non risiede solo nei suoi ingredienti, ma nell’amore e nella dedizione con cui vengono trasformati in piatti che nutrono il corpo e l’anima. La Buiridda di Sanremo è un canto d’amore al mare e alla vita, una poesia culinaria che racconta storie di un tempo che continua a vivere nei sapori e nei profumi di oggi.

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