Con l’arrivo dell’estate, viene voglia di farsi un bell’estratto fresco di frutta. Ma come farli? Poiché troppo spesso si fa confusione, è bene capire che esiste una netta differenza tra estrattore e centrifuga, due elettrodomestici che all’apparenza vogliono svolgere la stessa funzione ma che, in vero non sono la stessa cosa. Ma che differenza c’è davvero tra estrattore e centrifuga?
È così che inizia una questione che nel gergo popolare può sembrare nulla, ma che tecnicamente comporta delle nette differenze che non si mostrano poi così chiaramente nel momento in cui si opta per bere un succo di frutta fresca.
Differenza tra estrattore e centrifuga: quali le distanze reali
Due modi di funzionare, due elettrodomestici, ma solo uno dei due può essere annoverato tra le “tecnologie del benessere”, cioè tra quegli strumenti che possono in effetti fare del bene alla nostra salute: di ciò fanno parte tecnologie come il mulino di casa che si è ormai diffuso da diversi anni, le pentole a 0 cessione di metalli pesanti e nikel, il blender, e tutte quelle tecnologie che per etica di produzione, per materiali ecosotenibili e a 0 cessione e per tipo di lavorazione sul cibo non stressano ne voi ne il mondo.
Come funziona la centrifuga?
Ricordo quando mia mamma da bambino mi preparava i centrifugati, soprattutto d’estate con il sedano, la mela, la carota e il limone, per tirarmi su la pressione: a ricordo erano davvero molto buoni!
Negli anni ho imparato ad analizzare le tecnologie che utilizziamo in cucina capendone bene il funzionamento e prestando molta attenzione ai materiali. Così ho compreso come funziona una centrifuga e la netta differenza con l’estrattore di succo.
Se si apre una centrifuga viene fuori come all’interno di una brocca che convoglia il succo è presente larga grattugia a fori piccoli con ai lati un filtro.
Questo è il meccanismo della centrifuga, una lama rotante che in media ha una rotazione di 19000 giri al minuto (se non di più) e grattugia frutta e verdura ad alta velocità. Il grattugiato, per la forza centrifuga (link) dal centro del disco rotante, tende ad andare verso l’esterno e si intrappola sul bordo/filtro, e sempre grazie alla grande velocità sgocciola il succo al di fuori del filtro.
Il processo per il quale si grattugia la polpa della frutta ad alta velocità, la mette in esposizione ad un forte contatto con l’aria, quindi costringe anche il succo ad una forte ossigenazione. La qual cosa rende i micronutrienti del succo molto deboli.
Come funziona l’ estrattore di succo?
L’estrattore di succo è una macchina che si fonda invece sul principio completamente al l’antipodo: la lentezza. Per le funzioni un estrattore ci troviamo davanti ad un motore a basso numero di giri, con collegata una coclea che spreme la frutta, verdura (e anche altre cose interessanti), sotto la quale un filtro molto fragile divide il succo dalle fibre, due prodotti che fuori escono da due bocchette separate.
La pressione tra la coclea, gli alimenti e la parete interna della brocca consentono l’uscita del succo dalle fibre che, fluendo tramite il filtro, viene incanalato nella bocchetta di uscita del succo. La lentezza del motore consente il rispetto delle proprietà organolettiche e nutrizionali del succo: non si aziona il surriscaldamento, cosa che tiene inalterato lo stato chimico-fisico di oligo elementi come vitamine termolabili, minerali ed enzimi.