Allerta tonno in scatola: ecco chi non può mangiarlo

E’ la forma di scatolame maggiormente diffusa ed amata oggi come nel recente passato, ma il tonno in scatola oggi è sicuramente, in media, più sicuro e controllato di quello delle precedenti generazioni, sia per una naturale propensione alla sicurezza maggiore ma anche per una culturale, visto che siamo naturalmente portati a pensare in termini “poco sani” questo particolare alimento. La natura prettamente “particolare” del tonno sembra fatto apposta per essere conservato in scatola, anche se questo non è ovviamente il miglior metodo per consumare questo importante alimento. A cadenza regolare sono molti a registrare una vera e propria allerta dovuto al tonno in scatola, che indica una naturale tendenza ad essere poco sano.

Ma alcune persone fanno particolarmente fatica a “digerire” in modo naturale questa forma tipica di prodotto ittico.

Chi non deve e non può mangiarlo assolutamente?

Attenzione al tonno in scatola, è allerta: ecco chi non deve mangiarlo

Allerta tonno in scatola

Il tonno in scatola identifica il 60 % circa dei prodotti alimentari considerati nella categoria dello scatolame, essendo il tonno un prodotto molto duttile, averlo a disposizione è un ottimo vantaggio soprattutto in un metodo di conservazione come questo.

Ma è inevitabile che in relazione al consumo di tonno vengano sviluppati studi molto approfonditi che però non esulano fake news vere e proprie: il tonno viene considerato un elemento che è fonte di mercurio e quasi velenoso, anche se la realtà è diversa: tutte le categorie di prodotti ittici possono contenere delle quantità variegate di metilmercurio ma il tonno non è una variante che ne presenta in quantità considerevoli come altre specie, e questo contenuto non è dovuto all’inscatolamento ma alla natura stessa di questi animali che lo attingono dal cibo che mangiano.

Il tonno in scatola però non deve essere consumato troppo spesso, per due ragioni, principalmente perchè contiene quasi sempre ricche percentuale di sodio, causato dal sale che ha un forte potere conservativo ma ha anche la tendenza di far aumentare la pressione arteriosa in modo anche molto grave. Inoltre la presenza del già citato metilmercurio anche in ridotte quantità non gestibile da parte di persone che presentano un sistema metabolico non attivo, e particolari individui come le donne incinte: essendo un metallo pesante, tracce possono essere riscontrate anche nel feto e questo può comprometterne lo sviluppo.

Una persona sana può consumare tonno in scatola anche 2 volte a settimana al massimo, mentre chi soffre di ipertensione e le donne incinte dovrebbero evitarlo.

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