I prodotti in scatola sono praticamente irrinunciabili, soprattutto negli stili di vita che non permettono di vivere in modo agevole l’alimentazione, spesso sono una vera e propria “ancora di salvezza” ma anche più in generale la loro produzione permette ogni anno di allungare “la vita” di milioni di tonnellate di cibi di ogni tipologia, animale o vegetale, e questo ovviamente si traduce anche in una necessità logistica, come nel caso del pomodoro in lattina, che è una tradizione oramai lunga, che ha preso il posto dei pelati e delle passate “fatte in casa”. Mangiare pomodoro in lattina comporta problemi alla salute?
E’ spesso naturale chiederselo, visto che il pomodoro viene sottoposto ad una lavorazione per “resistere” al tempo ed essendo naturalmente acido, può far pensare ad una forma di capacità “corrosiva” di questo elemento nei confronti della conserva.
Ma quali sono gli effetti del consumo di pomodoro in lattina?
Pomodoro in lattina, mangiarlo fa bene alla salute?
E’ un questione abbastanza seria in quanto rilevata, non una delle numerose fake news che circolano da sempre in rete: il pomodoro quanto possibile, andrebbe consumato fresco o comunque non proveniente dalla lattina, tutt’alpiù utilizzando il vetro si riduce al minimo il rischio di assumere il Bisfenolo A, un elemento che è stato preso in esame anche dalla Commissione Europea che ne ha effettivamente rilevato le potenziali effettistiche negative sull’organismo umano, che quindi fanno rivalutare il naturale tipo di abitudine nel mangiare pomodoro in lattina.
Ma cos’è il Bisfenolo A? Si trova in varie forme di materiali di tipo comune, nel policarbonato ad esempio ma anche nelle forme di strati di plastica utilizzati per la parte interna di molte lattine utilizzate per le conserve. Essendo a contatto con il pomodoro che è acido naturalmente, questo tende a trasferirsi dalla parte interna della lattina al prodotto stesso.
Ed anche se gli studi sono ancora in atto, si tratta di un elemento che non viene tollerato particolarmente bene dagli esseri umani, quindi è bene limitarne l’uso e controllare “l’età” della lattina: la legge stabilisce un periodo di 3 anni di scadenza dall’inscatolamento del prodotto, per questo è bene controllare il numero presente sulla lattina che identifica il giorno dell’anno di un determinato anno dall’1 al 365. Naturalmente quindi è una buona idea scegliere lattine da numeri “bassi” , e di controllare eventuali difetti sulla lattina stessa.
I pomodori in lattina non andrebbero consumati soprattutto da personalità che hanno già problemi al sistema immunitario o dalle donne incinte, in quanto il Bisfenolo A tende ad intaccare anche potenzialmente il feto.